Incontrando Matilde: il nuovo numero del Ducato

Presentazione standard1Ecco, la rocca si erge davanti a noi, dopo una ripida salita. Le sue mura sembrano tutt’uno con la roccia alla quale è appollaiata. I vessilli rossi col cane d’argento ondeggiano stanchi nel tramonto come macchie di sangue sulle merlature. Il barbacane si avvicina, presto saremo introdotti al cospetto della Gran Contessa…

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Matilde (o, come amava firmarsi lei, Matilda) di Canossa (1046-1115) è uno dei personaggi più affascinanti del Medioevo europeo. Signora di un vasto territorio cuscinetto tra Lazio e Garda fu l’ago della bilancia tra Papato e Impero ed ebbe un ruolo da protagonista nella famosa lotta per le investitura, finendo per schierarsi apertamente con la riforma ecclesiastica voluta da Gregorio VII, dovendo subire rivolte e tradimenti che la portarono ad essere addirittura vittima di feroci gossip, come li chiameremmo oggi, da parte dei propri avversari politici che non esitarono ad accusarla di essere la meretrice del Papa. Un personaggio il cui nome è noto a tutti ma la cui storia è in verità poco conosciuta, liquidata spesso con poche righe sui libri di testo, quasi sminuita dagli stereotipi che accompagnano la sua figura.

Con grande orgoglio, quindi, ho accettato la proposta di Terra e Identità di curare questo numero monografico del Ducato dedicato alla Gran Contessa, come era chiamata dai suoi contemporanei perché sono convinto che dell’importanza di una pubblicazione che racconti tutte le sfaccettature di un personaggio meraviglioso, uno dei veri monumenti del Medioevo.

In questo volume affronteremo la Lotta per le investiture, snodo decisivo nell’evoluzione del Papato e dell’Impero medievali, il contributo di Matilde non solo all’architettura ma soprattutto alla forma attuale del nostro territorio che si è sviluppato, in gran parte, intorno alle profonde radici di pietra delle sue torri, rocche e fondazioni monastiche. Una parte importante verrà dedicata al rapporto tra Matilde e gli uomini che hanno attraversato la sua esistenza a cominciare dal padre Bonifacio, passando per l’Imperatore Enrico IV, il Papa Gregorio VII e i due sfortunati matrimoni con Goffredo il Gobbo e Guelfo il Pingue. Uno spazio importante verrà riservato al rapporto tra Matilde e Modena, una relazione complessa che vide addirittura la compresenza di un vescovo legittimo, Benedetto, e uno scomunicato, Eriberto. Una città, Modena che ancora oggi sembra guardare con sospetto la Gran Contessa, tanto da aver quasi dimenticato il novecentenario della sua morte, nel 2015. I Duchi d’Este, al contrario, costruirono un’articolata narrazione sulle proprie origini che tentarono di far risalire proprio a Matilde. Di grande interesse, infine, è il saggio relativo al rapporto tra Matilde e il popolo ebraico, una vera novità nel panorama degli studi matildici.

La Gran Contessa fu una donna di potere in un mondo di uomini; seppe essere una politica accorta e spietata subì il dramma di una tragica gravidanza. Questa caratteristica mi permette una breve digressione sul ruolo della donna nel Medioevo spesso sconosciuto o travisato. Già Reginé Pernoud notava come, nella Francia feudale “La regina fosse incoronata come il re, a Reims generalmente […] sempre dalle mani dell’arcivescovo di Reims” e che solo la Guerra dei Cent’Anni portò a un decisivo rafforzamento della componente militare e quindi maschile del potere. Ancora nel XII secolo, “Eleonora d’Aquitania, e Bianca di Castiglia dominano realmente il loro secolo, esercitano un potere incontestato nel caso in cui il re sia assente, malato, o morto” . Nel XII secolo, quando Roberto di Arbrissel decise di fondare due monasteri, uno maschile e l’altro femminile, mise entrambi sotto la direzione di una badessa che, per espressa volontà del fondatore “doveva essere una vedova, cioè una donna che avesse fatto un’esperienza matrimoniale” (Reginé Pernoud, Medioevo un secolare pregiudizio Milano 2001, pp. 102-110). Matilde di Canossa si inserisce in questo Medioevo dove le donne, pur in una società guerriera, erano in grado di giocare un ruolo politico di grande importanza che comincerà a scolorire solo alla fine del Medioevo, nel XIV-XV secolo. Un ruolo che le donne dovevano conquistare e mantenere con una maggiore difficoltà degli uomini in una condizione che, però, non è dissimile dal nostro evoluto XX secolo.

Matilde non esitava ad andare in battaglia e riuscì a conservare la fedeltà dei suoi alfieri, fatto non scontato in quei tempi, che da solo basta a dimostrarne la grandezza. Fu costretta dalle circostanze a unirsi in matrimonio due volte, nel vano tentativo di garantire la solidità dinastica del suo dominio. Due sposalizi destinati al fallimento, il primo con un uomo repellente, il secondo con un impotente ragazzino di cui avrebbe potuto essere la madre. Da ciò, infine, la resa al nuovo imperatore Enrico V, disposto a riconcederle il dominio canossiano soltanto in cambio della nomina a suo erede. Solo alla fine della sua esistenza terrena Matilde potrà, così, dedicarsi anima e corpo alla preghiera e alla meditazione lei che nel suo monogramma recitava “Matilda, Dei gratia si quid est” cioè “Matilde per grazia di Dio se è qualunque cosa”.

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La grande sala è colma di tavoli dove siedono decine di dame e cavalieri. Gli abiti e le livree sono un tripudio di colori, mentre il grande camino lancia ombre fiammeggianti sui presenti. In mezzo alla sala siede maestosa la Gran Contessa, avvolta in un abito ceruleo e in mantello dorato come i suoi capelli di sole.

Fa segno di avvicinarci e non è il prudente farla attendere. E’ il momento di incontrarla.

Speriamo sia benevola.

Vuoi incontrare Matilde? Cerca nelle librerie e nelle edicole il nuovo numero del Ducato dedicato alla Grancontessa, edito da Terra e Identità (info@terraeidentita.it

Indice del volume.

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23 aprile, Il Grido della Verità al Mercato di Via Albinelli

8795_1031704243590916_8984049433033296126_nSabato 23 aprile dalle ore 17,00 alle ore 18,00 presenterò  Il Grido della Verità  al Mercato di Via Albinelli di Modena, nell’ambito della manifestazione Libri al Mercato organizzata dal Mercato Storico Albinelli.

Vi aspetto.

Vai al sito.

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Modena dai Romani al Medioevo, il 2 aprile al Circolo Alberione

Logo-centro-alberione-100x1002In occasione dell’apertura del Giubileo per gli ottocento anni dalla conferma dell’Ordine dei Predicatori (1216 – 2016) il Centro Culturale Alberione insieme all’Associazione Terra e Identità di Modena, offrono un ciclo di Conferenze su San Domenico e la città di Modena. Io partecipo  SABATO 2 APRILE 17,30-19,00Il periodo storico prima di San Domenico: Modena dai Romani al Medioevo.

Gli altri interventi:
SABATO 9 APRILE 17,30-19,00 – San Domenico e i Domenicani a Modena nel Medioevo (P. Angelo Piagno o. p., archivista dei Domenicani di Bologna)

SABATO 16 APRILE 17,30-19,00 – – L’accademia atestina di belle arti (dott.ssa Lidia Righi Guarzoni, storico d’arte)

SABATO 23 APRILE 17,30-19,00 – I Domenicani e l’inquisizione nell’età moderna (dott. Gianni Braglia)

Invitato speciale dalla Terra Santa: VENERDI’ 10 GIUGNO 17,30-19,00 Padre Paolo Garuti o.p. di Modena, conferenza dal titolo: “San Domenico a Modena”

N.B: L’ingresso prevede una piccola quota per l’assicurazione e per la presenza agli incontri (costo procapite di 5€). Il Centro Alberione si fa carico della pubblicità. Gli “atti” del ciclo di conferenze saranno pubblicati su un numero prossimo del “Ducato”. L’Associazione Terra e Identità allestirà uno stand per vendere le sue pubblicazioni di storia modenese.

INFO:

Centro Culturale Alberione – via Tre Febbraio, 7 – Modena – tel.059. 236853 sito: www.centro-alberione.it – mail: segreteria@centro-alberione.it 

Locandina

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PROFESSIONE PUBLIC HISTORIAN

Gabriele al Novi Ark di Modena (Foto D. Ori)

Gabriele al Novi Ark di Modena (Foto D. Ori)

Nei giorni scorsi, l’amica Manuela Fiorini mi ha intervistato sulla mia nuova passione, la Public History.

Ecco l’inizio dell’intervista:

L’Università di Modena e Reggio Emilia è stata la prima in Italia a ospitare un Master in Public History, volto a formare una nuova figura professionale, quella dello Storico per il Pubblico, che si avvale delle nuove tecnologie per divulgare la storia a pubblici diversi, ma senza rinunciare al rigore scientifico.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Si chiama Public Historian la nuova figura di studioso della Storia che si avvale di nuovi linguaggi e strumenti per raccontare il passato a pubblici diversi, utilizzando tecniche di comunicazione che vanno dal public speaking alla scrittura on line, dal docu-film alla musica, passando per la televisione, il teatro e il web, ma senza rinunciare al rigore scientifico.

Modena è stata la prima sede in Italia, dopo Parigi e Berlino, a ospitare un Master di II livello per formare questa innovativa figura di storico. Organizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, e diretto dal Prof Lorenzo Bertucelli, il master è partito lo scorso mese di ottobre, ha una durata annuale e vede coinvolti anche l’Istituto storico di Modena, la Fondazione ex Campo di Fossoli di Carpi, Istoreco di Reggio Emilia e l’Istituto Museo Cervi di Gattatico di Reggio Emilia.

Sono cinquanta i futuri Public Historian che stanno frequentando il master. Tra questi c’è Gabriele Sorrentino, già scrittore e storico.

Leggi l’intervista su La Gazzetta dell’Emilia

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Dalle fosche cittadine mura, Sabato 6 febbraio 2016 – ore 17,30

post_6febbraioIL GRIDODalle fosche cittadine mura (dall’opera del Maestro A. Peretti), un pomeriggio di letture, musiche e aperitivo letterario, Sabato 6 febbraio 2016 alle ore 17,30 presso il Circolo Culturale Giacomo Alberione (via 3 febbraio 1831 n. 7 – Modena)  nel corso della presentazione del romanzo storico Il Grido della Verità (Artestampa), in compagnia dell’autore GABRIELE SORRENTINO. Nel corso del pomeriggio faremo la conoscenza della figura del musicista modenese Angelo Catelani (1811-1866), protagonista della storia musicale della città.

Letture di DANIELA ORI, PAOLO BOCELLI e la partecipazione straordinaria di DON DINO MULASSANO.  Musiche a cura del Maestro PAOLO GATTOLIN
soprano GIULIANA NOTOLINI.  Nel corso dell’evento verrà proiettato un Video di immagini di Modena ottocentesca realizzato da GIUSEPPE MUCCI.  L’aperitivo tradizionale modenese è curato da SERENA CASELLI.
INGRESSO € 5,00 È GRADITA LA PRENOTAZIONE
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: telefono 059.236853, segreteria@centro-alberione.it, da Lunedì a Venerdì 16.00-19.30
Il romanzo. Modena, aprile 1860. Una scia di sangue e paura turba l’attesa per l’arrivo di Vittorio Emanuele II, in una città dove la primavera non vuole sbocciare. Nel suo Il grido della verità, l’autore ci accompagna in una Modena che da pochi mesi ha smesso di essere capitale, dove le vicende dei protagonisti si intrecciano con quelle di personaggi reali del Risorgimento modenese. Un giallo che svelerà una città sotterranea, celata dietro le eleganti facciate dei palazzi dell’antica capitale Estense.

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28 febbraio presentazione del corso di scrittura dei Semi Neri

post_28febbraioIL GRIDOVerrà presentato domenica 28 febbraio alle ore 17,30 il Laboratorio di scrittura creativa che l’Associazione organizza in collaborazione con ColtiviaMO e il Laboratorio XOMEGAPLa presentazione del corso si terrà insieme a quella del romanzo storico Il Grido della Verità di Gabriele Sorrentino che dialogherà con Simone Covili. Appuntamento in via Negrelli 15 (info: bookmaster@xomegap.netoppure info@semineri.it)

Il romanzo. Modena, aprile 1860. Una scia di sangue e paura turba l’attesa per l’arrivo di Vittorio Emanuele II, in una città dove la primavera non vuole sbocciare. Nel suo Il grido della verità, l’autore ci accompagna in una Modena che da pochi mesi ha smesso di essere capitale, dove le vicende dei protagonisti si intrecciano con quelle di personaggi reali del Risorgimento modenese. Un giallo che svelerà una città sotterranea, celata dietro le eleganti facciate dei palazzi dell’antica capitale Estense.

Il Corso. Si tratta di un laboratorio di 6 lezioni  ogni 15 giorni da mercoledì 2 marzo 2015 dalle ore 19 alle 21. SCRIVERE, SCRIVERE, SCRIVERE: Scopo del Laboratorio è far scrivere i partecipanti e permettere loro di confrontarsi su contenuti e stile. Il materiale prodotto verrà raccolto in un E-book finale.

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La mia partecipazione a “In Libertà” a Detto tra noi!

hqdefaultDETTO TRA NOI – 11.01.2016. Ho parlato di me, dei miei libri, della mia passione per le storie e per la Storia e ho raccontato anche cosa fa un public historian. Grazie a Miriam Accardo, Mari Cristina Martinelli e a tutti gli amici di TRC.

Vai al video sul mio canale di you tube

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Grazie a tutti e Buon 2016

Non l’ho mai fatto ma quest’anno ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno camminato al mio fianco. Per quanto riguarda la scrittura e la ricerca storica sono stati 365 giorni intensissimi.

mappa120-nuova_rimpiccioliaLa saga di Finisterra scritta con gli amici del Laboratorio di Scrittura XOMEGAP ha visto le ultime tappe della sua lunga epopea cominciata ormai più di cinque anni or sono con la partecipazione al Deepcom 2015 che ci ha fruttato il Trofeo Cittadella.

Quando a Modena c’erano i Romani (Edizioni TEI, 2013) ha continuato il suo tour in provincia??????????????????????????????? e non solo. Voglio ricordare la bellissima esperienza al Convegno di studi di Archeoclub d’Italia, sede di Cepagatti (Pescara), “Antichi Vestini: dalla terra ai sapori alle tradizioni”- Castello Marcantonio di Cepagatti (Pe), dal 17 al 19 luglio durante il quale, accompagnato dalla  17-18-19 luglio 2015, accompagnato dalla mia carissima amica Daniela Ori, Presidentessa dell’Associazione I SEMI NERI. Vorrei ricordare anche la conferenza, Annibale liberatore o invasore tenuta a settembre nell’ambito di Mutina Boica. Un grazie va a Terra e Identità  e in particolare a Gianni e a Elena che mi hanno sempre supportato in questi mesi. Sempre in tema di divulgazione della cultura voglio ricordare la battaglia a tavola tra Celti e Romani organizzata con l’Associazione I SEMI NERI a Lama Mocogno su idea davvero brillante di Daniela.

IL GRIDO DELLA VERITA cop per SITOIn maggio è uscito il mio romanzo storico Il Grido della Verità (Artestampa 2015) ambientato nel 186. che mi ha permesso di tuffarmi nel Risorgimento, in una Modena diversa, più elegante ma anche piena di contraddizioni, in un percorso culminato il 19 dicembre nella bellissima visita guidata ai luogo del romanzo organizzata assieme al Salotto Culturale di Simonetta Aggazzotti che ringrazio, assieme ai meravigliosi amici, Daniela Ori e Giuseppe Mucci, autore di un video emozionante.

A questi eventi ai quali sono particolarmente affezionato si aggiungono tantissime presentazioni e  conferenze su Modena e la sua storia in un percorso faticoso ma davvero appagante che ha avuto la sua giusta “ciliegina sulla torta” con la mia iscrizione al Master in Public History organizzato da UNIMORE.

Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato a pensare e portare a termine questi eventi, grazie a tutti coloro che sono venuti ad assistervi, condividendo con me questa passione.

Buona fine e buon principio a tutti.

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Un pomeriggio bellissimo in compagnia della mia città

IL GRIDO DELLA VERITA cop per SITOSui luoghi della Modena Ottocentesca attraverso un romanzo. Questo il titolo del pomeriggio  organizzato dall’Associazione I SEMI NERI in collaborazione col Salotto Culturale Aggazzotti per sabato 19 dicembre (gallery). Il romanzo in questione era Il Grido della Verità (Artestampa, euro 16,00) e, visto che ne sono l’autore, potete immaginare l’emozione che ho provato ad accompagnare, con l’aiuto di  Simonetta Aggazzotti, guida turistica d’eccezione e amici preziosi, tante persone a toccare con mano i luoghi che ho descritto. In effetti di persone ce n’erano parecchie, complice la bella giornata di sole, alla partenza dal Salotto: 25 appassionati di tutte le età che hanno seguito Simonetta attraverso le Rue e le vie del Centro Storico tirato a lucido per il Natale. Vai al racconto della giornata.

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Il Grido della Verità: I Luoghi del Romanzo

IL GRIDO DELLA VERITA cop per SITOIl mio primo FanVideo. Una vera emozione. Modena raccontata da Giuseppe Mucci attraverso i luoghi del mio romanzo. Non tutte le foto sono esattamente dell’epoca (del resto la fotografia nasceva in quel periodo) ma il colore complessivo della città a mio avviso è reso benissimo. Vai al video

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